Le spiagge delle Marche conquistano il podio nazionale. La nostra Regione "scalza" la Campania al terzo posto per numero di Bandiere Blu ricevute dalla Foundation for Environmental Education (Fee), dietro soltanto alla Liguria (primo posto, ndr) e alla Toscana (secondo posto, ndr).
Tutte le città premiate lo scorso anno hanno ricevuto una conferma con l'aggiunta del ritorno di Gabicce Mare. Nel Maceratese restano due le Bandiere Blu: Civitanova Marche e Potenza Picena. Il top regionale si riscontra nell'anconetano dove sono quattro i riconoscimenti ottenuti (Senigallia, Sirolo, Numana, Ancona), così come nel Fermano (Fermo, Pedaso, Porto San Giorgio, Porto Sant'Elpidio) e nel Pesarese (Pesaro, Fano, Mondolfo, Gabicce). Tre, invece, le Bandiere Blu ottenute dalla provincia di Ascoli Piceno: Grottammare, Cupra Marittima, San Benedetto del Tronto. Oltre alla qualità delle acque di balneazione, di primo rilievo ai fini dell'assegnazione del riconoscimento risultano i servizi, la gestione dei rifiuti e la sicurezza garantita. È di questi giorni l'invito ufficiale arrivato da Roma e recapitato all'Amministrazione comunale di Civitanova Marche per partecipare alla tradizionale cerimonia di presentazione delle Bandiere Blu 2019, che si svolgerà a Roma venerdì 3 maggio, alle ore 11, nella sala convegni del Cnr. FONTE picchionews.it
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SI VIAGGIARE - Servizio su Civitanova Marche - 9 marzo 2019
Il Premio Carlo Gargioni giunto alla sua 4° edizione vedrà anche quest’anno 12 finalisti in gara. Cantanti, musicisti, band e compositori provenienti da tutta Italia si esibiranno sul palco del Teatro Rossini di Civitanova Marche il 22 febbraio. La kermesse dedicata al noto pianista, arrangiatore, compositore e produttore maceratesese scomparso nel 2008 si svilupperà come sempre su 4 categorie: Pop/Rock, Musica D’Autore, Jazz/Soul/Blues e Colonne Sonore. In giuria troveremo Massimo Manzi, Kristian Sensini, alcuni membri dell’associazione italiana compositori di colonne sonore e altri personaggi noti. Ospite d’eccezione della Serata sarà Fabio Concato che sarà anche padrino della Categoria Musica D’Autore. La serata è PRO AIL e come sempre sarù possibile per chi vorrà dare un contributo volontario. L’ingresso è libero.
Gli Arancini sono una deliziosa spirale di sapori e di aromi che rende il Carnevale marchigiano più allegro e gustoso. Con la freschezza degli agrumie la dolcezza del miele queste frittelle si presentano in maniera del tutto differente da quelle che, in questo periodo dell'anno, allietano le feste di grandi e piccini.
LA TRADIZIONEQuando si parla di arancini immediatamente vengono in mente le succulente crocchette di riso siciliane farcite con ogni tipo di prelibatezza. In pochi, probabilmente, al di fuori delle Marche associano questo nome ad una ricetta dolce tipica del periodo del Carnevale. Eppure, nella zona di Ancona, gli Arancini, le golose frittelle carnevalesche arrotolate su sé stesse a forma di spirale, vantano una lunga tradizionee conquistano da sempre con il loro profumo irresistibile di arance. LA DENOMINAZIONE Sono proprio le arance a dare il nome a questa specialità. L'agrume rappresenta, infatti,l'ingrediente identificativo della ricetta, quello che identifica queste frittelle di Carnevale e le differenzia da tutte le altre. Anche nella zona della Valle del Metaurovengono preparate ma, da queste parti, le frittelle prendono anche il singolare nome di “fichette”. LE CARATTERISTICHEGli arancini di Carnevale marchigiani si presentano come deliziose frittelle di pasta lievitata preparate con farina, uova, latte e zucchero e arrotolate su sé stesse dopo essere state aromatizzate con la scorza e, talvolta, il succo di arancia. Una volta modellate, le caratteristiche “girelle” vengono fritte e poi passate nel miele. LA PRODUZIONE Nelle Marche, e nella zona di Ancona in particolar è possibile reperire con facilità gli Arancini nelle panetterie e nelle pasticcerie locali durante il periodo di Carnevale. In alcune famiglie, inoltre, le frittelle di Carnevale vengono angora preparate in casa come si faceva un tempo. LA CULTURA Secondo la tradizione marchigiana le frittelle di Carnevale possono essere preparate anche in un'altra versione identicaa quella degli Arancini ma aromatizzata con il limone. In questo caso la ricetta prende, naturalmente, il nome di“Limoncini”. IN CUCINA Proprio come si fa nelle case di Ancona, è possibile preparare con facilità questo dolce della tradizione carnevalesca. Per chi dovesse prediligerle in una versione più leggera ne esiste una variante cotta in fornoe spolverata con lo zucchero a velo. PRODOTTI TIPICI E RICETTE DAL GUSTO ITALIANO La ricetta: Arancini di Carnevale marchigiani. Ingredienti: 300 grammi di farina, 100 grammi di zucchero, un uovo, 70 grammi di burro, 20 grammi di lievito, 100 millilitri di latte, scorza di arancia grattugiata, olio di semi, miele. Fate fondere il burro e lasciatelo freddare, poi aggiungetelo alla farina ed unite anche l'uovo e il lievito sciolto nel latte, ed impastate fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo con il quale realizzerete una palla che lascerete lievitare per circa due ore in una ciotola ricoperta con un canovaccio. Stendete, quindi, l'impasto su un piano di lavoro e ricopritelo con lo zucchero e la scorza di arancia, poi arrotolatelo e tagliatelo a fette dello spessore di circa un centimetro che friggerete in olio bollente e poi glasserete con il miele sciolto prima di servire in tavola. Se non ti piace friggere in pentola scegli su Consigli.it una comoda friggitrice che renderà l'operazione ancora più semplice e pratica Le Marche sono sicuramente tra i posti più belli d’Italia, dove potrai scegliere di soggiornare tra alcuni tra i borghi più belli d’Italia, sulle sue incantevoli spiagge o nelle splendide città d’arte come Urbino, Macerata, Ascoli e tante altre. Le Marche sono una regione che ha nella diversità e nella quiete delle sue perle storiche e ambientali, fonte di ispirazione per artisti e intellettuali, il suo punto di forza; nelle Marche potrai vedere luoghi dove ritrovare una dimensione umana del viaggio e della quotidianità. Quali sono i luoghi da visitare nelle Marche? Iniziamo questo viaggio tra le sue bellezze cercando di capire insieme quali sono le mete più significative per il turismo in regione. Urbino e il suo Palazzo DucaleUrbino è sicuramente uno dei simboli del rinascimento italiano, città fiabesca che negli anni della signoria dei Montefeltro accolse alcuni tra i più grandi artisti e intellettuali della storia; per questo motivo il suo centro storico, cinto da mura, dal 1998 è considerato patrimonio dell’umanità per l’UNESCO. Ancona e il Monte ConeroAncona, il capoluogo delle Marche, è una città dalla storia millenaria che nel corso del tempo ha mantenuto inalterato il rapporto privilegiato col mare che l’ha portata ad avere in passato e tuttora scambi di merci e genti dal suo attivissimo porto verso tutto il mediterraneo. Cosa vedere ad Ancona? Il centro storico di Ancona è sicuramente da visitare; nella città potrai vedere i resti dell’antico splendore come l’anfiteatro romano di Ancona e l’Arco di Traiano, oppure le tante chiese tra cui il millenario Duomo di San Ciriaco e la Chiesa romanica di Santa Maria della Piazza con la sottostante Basilica Paleocristiana; antichi e bellissimi sono i Palazzi della città, veri gioielli d’architettura dal medioevo a oggi oltre alla possente Cittadella, imponente opera militare rinascimentale. Goditi una passeggiata sul Corso Mazzini dove potrai fare shopping o acquista prodotti tipici al Mercato delle Erbe. Poco distante dalla città potrai godere del Parco regionale del Monte Conero, unico tratto roccioso della costa adriatica da Trieste al Gargano; la riviera del Conero è un incantevole tratto di costa che tra calette, anfratti e spiagge sabbiose regala suggestivi paesaggi come quello disegnato dalle Due Sorelle, i due faraglioni che si stagliano all’estremità del promontorio. Fabriano e le Grotte di FrasassiFabriano è la città della carta, dove da secoli viene prodotta con una continua innovazione della tecnica e della qualità che, insieme alla tradizione artistica e artigianale e alle altre manifatture di elettrodomestici, le hanno fatto guadagnare la menzione tra le Città Creative dell’UNESCO. Il centro storico è molto carino e interessante, con la Cattedrale di San Venanzio e altre chiese, conventi e Palazzi storici che custodiscono pregevoli opere d’arte tra cui quelle del famoso Gentile da Fabriano; tra le cose da visitare a Fabriano ti consigliamo anche l’interessante visita al Museo della carta e della filigrana. A circa 15 km da Fabriano potrai vedere uno degli spettacoli della natura più belli d’Italia: le Grotte di Frasassi nel comune di Genga; all’interno delle grotte, tra cui l’Abisso Ancona talmente grande da poter ospitare una cattedrale, potrai vedere le straordinarie formazioni rocciose di stalattiti e stalagmiti. Nella stessa gola delle Grotte di Frasassi potrai fare un’esperienza mistica visitando il Tempio del Valadier, chiesa ottagonale incastonata in una grotta. Da Jesi a Recanati passando per il Santuario di Loreto Jesi, di origini antichissime, fin dal medioevo è uno tra i centri più ricchi delle Marche, dando i natali all’imperatore Federico II; la città è ancora cinta dalle possenti mura quattrocentesche. La città conserva ancora le vestigia dell’antico splendore, nelle sue chiese e in particolare nei suoi palazzi storici di grande bellezza tra cui Palazzo Pianetti, capolavoro rococò settecentesco, con stupenda “galleria degli stucchi” di oltre 70 metri e la Pinacoteca Civica. A circa un’ora d’auto da Jesi, attraversando un bellissimo paesaggio coltivato, si giunge a Recanati, la città di Giacomo Leopardi; potrai visitare la bella cittadina che conserva ancora i luoghi leopardiani, tra cui la Casa di Leopardi con la suggestiva biblioteca di oltre 20.000 volumi. Centro Storico di RecanatiDa Recanati, in 15 minuti di auto, raggiungerai Loreto dove potrai visitare la Basilica della Santa Casa. La Basilica di Loreto è tra i Santuari Mariani più importanti al mondo e custodisce dal 1294 la Casa dell’Annunciazione alla Vergine Maria e di Gesù a Nazareth, portata secondo la tradizione dagli Angeli in volo; alla costruzione della Basilica e alla sua decorazione parteciparono alcuni tra i più grandi architetti e artisti del rinascimento italiano che realizzarono un vero capolavoro, come la sua bellissima Cupola. Le coste marchigiane: da San Benedetto del Tronto e Grottammare a SenigalliaTra i luoghi da visitare nelle Marche, oltre alle bellissime colline, ci sono le località di mare lungo i 173 km di coste quasi tutte balneabili. Ti abbiamo già parlato della riviera del Conero ad Ancona, ma le località di mare suggestive sono molte. Una delle città di mare più note delle Marche è San Benedetto del Tronto sulla Riviera delle Palme, in provincia di Ascoli Piceno; fondata nel medioevo attorno alla Pieve di San Benedetto, la città è totalmente proiettata sul mare, con il maggior porto peschereccio dell’Adriatico e le splendide spiagge e mare, insignita della Bandiera Blu, oltre all’accogliente lungomare e ai Musei sulle tematiche marine. Poco distante da San Benedetto del Tronto c’è Grottammare, in uno dei pochi tratti di costa rocciosi delle Marche, con il bellissimo borgo medievale che si inerpica lungo la collina. Risalendo la costa verso nord troviamo accoglienti località di mare come Porto Sant’Elpidio, Civitanova Marche, Falconara Marittima e tante altre, fino a giungere a Senigallia, a nord di Ancona. Senigallia è un’antica città, importante già in epoca romana; oltre alle splendido mare, da anni Bandiera Blu, la città ha anche un interessante centro storico con resti archeologici, chiese e architetture civili di rilievo e di grande fascino, come la famosa rotonda sul mare, e l’imponente Rocca Roveresca di Senigallia, che ospita spesso mostre ed eventi culturali. Ascoli Piceno e FermoTra i posti da vedere nelle Marche c’è sicuramente Il centro storico di Ascoli Piceno, tra i più belli d’Italia, costruito interamente in travertino con edifici religiosi e civili di grande pregio e fattura. Cosa vedere ad Ascoli Piceno? La città conserva resti archeologici di rilievo, tra cui il teatro romano; il centro storico, ancora cinto da mura, è ricco di bellissime chiese paleocristiane e medievali come la Cattedrale di Sant’Emidio, tanti palazzi storici, torri e fortezze, come il famoso Forte Malatesta. Anche le piazze della città ti incanteranno; la rinascimentale Piazza del Popolo è considerata una delle più belle piazze d’Italia, o Piazza Arrigo, dove ha predicato San Francesco. Ascoli Piceno è inoltre sede di numerosi teatri e istituzioni culturali. L’ingresso in città è reso suggestivo e scenografico da numerose porte e ponti antichi. A circa un’ora di strada da Ascoli Piceno c’è Fermo, altro comune capoluogo marchigiano. Anche fermo ha una lunghissima storia, risalente alla civiltà villanoviana, e un bel centro storico circondato da mura rinascimentali, dove spicca il Duomo di Fermo dedicato all’Assunta, a cui è dedicata la spettacolare Cavalcata dell’Assunta, e la Chiesa e Convento del Carmine. Molto suggestiva e Piazza del Popolo, racchiusa da ampie logge e su cui si affaccia la Pinacoteca. Sarai affascinato infine dal settecentesco Teatro dell’Aquila, uno dei più belli d’Italia. MacerataTra i capoluoghi marchigiani da visitare c’è anche Macerata, bella e antica città dell’area centrale delle Marche, non molto lontana da Ancona e dal mare. La città di Macerata, che conserva resti archeologici della romana Helvia Recina, ebbe il suo massimo splendore nel cinquecento, periodo in cui fu costruita la poderosa e spettacolare cinta muraria con i suoi imponenti bastioni che ancora circondano il centro storico. Il cuore della città di Macerata è la Piazza della Libertà, con l’elegante loggiato su cui spicca la torre civica con l’Università immediatamente alle spalle. L’edificio religioso più importante è la Cattedrale di San Giuliano con il suo antico organo. Lungo la strada che va da Piazza della Libertà alla Cattedrale potrai visitare i Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi. Il vero capolavoro della città è il famoso Sferisterio di Macerata, l’ottocentesca grande arena all’aperto capace di ospitare circa 2800 spettatori e apprezzata sede di importanti manifestazioni musicali, in particolare dell’Opera Festival. Trekking alle Lame Rosse e il Parco Nazionale dei Monti SibilliniTra le escursioni più strane e suggestive che potrai fare nelle Marche c’è sicuramente quella alle Lame Rosse; partendo dal Lago di Fiastra si raggiunge questa particolare vallata dove le stratificazioni rocciose con materiali ferrosi e l’erosione degli agenti climatici hanno creato uno straordinario paesaggio che vi ricorderà i Canyon americani. Le Lame Rosse si trovano all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini che riserva altri spettacolari sorprese agli appassionati di trekking, come ad esempio il Lago di Pilato, uno dei pochissimi laghi glaciali sull’appennino, con quantità di acqua variabile a seconda della neve sciolta. Sui Munti Sibillini, le cui cime superano i 2000 metri, è possibile anche sciare negli impianti di Frontignano a Ussita, Prata, Sassotetto a Sarnano e della Pintura. Gli Arancini sono una deliziosa spirale di sapori e di aromi che rende il Carnevale marchigiano più allegro e gustoso. Con la freschezza degli agrumie la dolcezza del miele queste frittelle si presentano in maniera del tutto differente da quelle che, in questo periodo dell'anno, allietano le feste di grandi e piccini.
LA TRADIZIONEQuando si parla di arancini immediatamente vengono in mente le succulente crocchette di riso siciliane farcite con ogni tipo di prelibatezza. In pochi, probabilmente, al di fuori delle Marche associano questo nome ad una ricetta dolce tipica del periodo del Carnevale. Eppure, nella zona di Ancona, gli Arancini, le golose frittelle carnevalesche arrotolate su sé stesse a forma di spirale, vantano una lunga tradizionee conquistano da sempre con il loro profumo irresistibile di arance. LA DENOMINAZIONE Sono proprio le arance a dare il nome a questa specialità. L'agrume rappresenta, infatti,l'ingrediente identificativo della ricetta, quello che identifica queste frittelle di Carnevale e le differenzia da tutte le altre. Anche nella zona della Valle del Metaurovengono preparate ma, da queste parti, le frittelle prendono anche il singolare nome di “fichette”. LE CARATTERISTICHEGli arancini di Carnevale marchigiani si presentano come deliziose frittelle di pasta lievitata preparate con farina, uova, latte e zucchero e arrotolate su sé stesse dopo essere state aromatizzate con la scorza e, talvolta, il succo di arancia. Una volta modellate, le caratteristiche “girelle” vengono fritte e poi passate nel miele. LA PRODUZIONE Nelle Marche, e nella zona di Ancona in particolar è possibile reperire con facilità gli Arancini nelle panetterie e nelle pasticcerie locali durante il periodo di Carnevale. In alcune famiglie, inoltre, le frittelle di Carnevale vengono angora preparate in casa come si faceva un tempo. LA CULTURA Secondo la tradizione marchigiana le frittelle di Carnevale possono essere preparate anche in un'altra versione identicaa quella degli Arancini ma aromatizzata con il limone. In questo caso la ricetta prende, naturalmente, il nome di“Limoncini”. IN CUCINA Proprio come si fa nelle case di Ancona, è possibile preparare con facilità questo dolce della tradizione carnevalesca. Per chi dovesse prediligerle in una versione più leggera ne esiste una variante cotta in fornoe spolverata con lo zucchero a velo. PRODOTTI TIPICI E RICETTE DAL GUSTO ITALIANO La ricetta: Arancini di Carnevale marchigiani. Ingredienti: 300 grammi di farina, 100 grammi di zucchero, un uovo, 70 grammi di burro, 20 grammi di lievito, 100 millilitri di latte, scorza di arancia grattugiata, olio di semi, miele. Fate fondere il burro e lasciatelo freddare, poi aggiungetelo alla farina ed unite anche l'uovo e il lievito sciolto nel latte, ed impastate fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo con il quale realizzerete una palla che lascerete lievitare per circa due ore in una ciotola ricoperta con un canovaccio. Stendete, quindi, l'impasto su un piano di lavoro e ricopritelo con lo zucchero e la scorza di arancia, poi arrotolatelo e tagliatelo a fette dello spessore di circa un centimetro che friggerete in olio bollente e poi glasserete con il miele sciolto prima di servire in tavola. Se non ti piace friggere in pentola scegli su Consigli.it una comoda friggitrice che renderà l'operazione ancora più semplice e pratica un anno pieno di soddisfazioni,ma anche pieno di prove difficili .... non ci fermiamo mai anzi chiudiamo in bellezza con un bel TUTTO ESAURITO
BUON 2019 giovedì 15 novembre | 21:15 Teatro Annibal Caro A conclusione di una residenza di ricerca e creazione a Civitanova Marche, Adriana Borriello e il gruppo di danzatori apriranno le porte per permettere al pubblico di vedere non tanto uno spettacolo completo ma i materiali che portano alla sua realizzazione. DA.RE. dance research è un progetto ideato e diretto da Adriana Borriello, coreografa e pedagoga di respiro internazionale, un percorso triennale di perfezionamento formativo e ricerca nelle arti performative contemporanee che pongono al centro le questioni della presenza, del corpo, del movimento, della danza. È progettato secondo un principio di inter e multidisciplinarietà, basato sul dinamico collegamento tra formazione e ricerca e incentrato sui linguaggi attuali delle arti sceniche. MANIPOLAZIONI Punto di partenza necessario allo sviluppo del lavoro creativo è l’esercizio delle pratiche di manipolazione. Queste focalizzano l’esperienza bivalente di muovere il corpo di un altro e di essere mossi da qualcuno. Manipolare indica letteralmente l’atto di plasmare e muovere l’altro con le mani e poi, con la stessa funzione, con tutte le altre parti del corpo. Questo tipo di pratica permette l’esercizio del rapporto tra “autonomia e dipendenza”. Le pratiche di manipolazione sollecitano lo sviluppo di ascolto-presenza poiché la condivisione dell’azione attraverso il tatto, diventa strumento per esperire in altra forma quello stato della presenza necessario alla danza, che coniuga l’empatia e la capacità di immergersi nel momento presente. Al manipolatore e al manipolato, è richiesta la massima autenticità, concretezza ed effettività delle proposte e delle risposte. Si tratta dunque di un reale esercizio sull’ascolto, innanzitutto. I risultati di tali esperienze possono essere assunti e codificati e diventare dei materiali di base per avviare processi creativi e di ricerca. Questo progetto di ricerca vuole dunque esplorare le forme e le valenze concrete, espressive e metaforiche dell’atto di manipolare, tra il visibile e l’invisibile. INFORMAZIONI AGGIUNTIVE
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